sabato 1 ottobre 2011

Di un silenzioso addio


Il vero suicida non dice nulla
grida in silenzio il suo dolore
dona carezze e sorrisi di cuore
ha solo un buio, un buio profondo

Il vero suicida passeggia tranquillo
compra il giornale ogni mattina
finge di leggere e lo lascia così
tanto domani non sarà più lì

Labbra inarcate nella finta pace
di un’espressione gentile e serena
occhi di tenebra e di dolore
tutti li guardano senza vedere

Il vero suicida non è un bugiardo
il suo sorriso è profondo e sincero
di chi sa che presto ogni ferita
grazie alla morte sarà guarita

Il vero suicida non sarà capito
sarà additato come il cretino
il senza palle, l’idiota, il coglione
mentre lo guardano in televisione

dai loro divani ricolmi di odori
di cibi speziati e di finte certezze
verità scelte con cura inaudita
è più triste la morte o forse la vita?

Vi fate giudici, elargite sentenze
senza guardare con gli occhi degli altri
senza mai dire “perché l’ha fatto?
Cosa l’ha spinto al suo ultimo impatto?”

Intanto il suo corpo è riverso in terra
rivoli rossi si spargono ancora
eppure è bello vedere il suo viso
che ci saluta con un bel sorriso

di chi se n’è andato con il sollievo
ed ha spirato con un sospiro.
Chi mai lo guardò, fino a quel giorno, 
si unì a quella folla, lì tutto intorno